Fine Art, spiegata bene
Mettiamo subito le cose in chiaro: non tutto ciò che esce da una stampante è "Fine Art", anche se sembra figo scriverlo su Instagram.
La stampa Fine Art è un’altra cosa: è un mix magico tra qualità, materiali, cura maniacale e una certa idea di eternità. È la stampa che non sbiadisce in due mesi, che si tocca e profuma di carta vera, quella che potresti voler incorniciare, esporre o tramandare.
Ma facciamo un passo indietro.
1. Ok, ma “Fine Art” che vuol dire?
Letteralmente: "bella arte". Nella pratica: una stampa fatta con materiali certificati, su carte pregiate, usando stampanti pigmentate ad alta risoluzione e un workflow calibrato nei minimi dettagli.
Nel mondo della fotografia professionale, Fine Art vuol dire:
Fedeltà cromatica
Durabilità museale (sì, tipo 80-100 anni)
Materiali acid-free, cioè che non rovinano l’immagine col tempo
Carte che fanno venire voglia di accarezzarle (giuro)
2. Cosa usiamo noi a Lastralab?
Senza fare i misteriosi: usiamo stampanti professionali Epson con inchiostri pigmentati UltraChrome Pro, e carte selezionate con cura e gusto.
Ogni stampa viene controllata a occhio nudo (e con occhio critico), tagliata a mano, firmata sul retro se vuoi, e spedita solo quando ci fa dire “wow”.
Le nostre carte preferite (che puoi toccare dal vivo)
Abbiamo una selezione di carte che amiamo e consigliamo a seconda del progetto.
E sì, puoi venire a sentirle dal vivo, toccarle, confrontarle.
Hahnemühle:
Baryta 325 – lucida al punto giusto, nera profonda, perfetta per il ritratto o il bianco e nero contrastato
German Etching 310 – grana bella ruvida, un po’ romantica, ideale per paesaggi, illustrazioni e foto dal mood pittorico
Photo Matte Fibre 220 – opaca, morbida, elegante senza urlare
Photo Rag 308 – la regina delle carte cotone, per chi vuole la massima fedeltà e profondità
Fine Art generiche:
Baryta – classica, con struttura e presenza
Smooth – superficie ultra liscia, perfetta per i dettagli più fini e le immagini minimali
Ogni carta dà un’anima diversa alla tua immagine. Noi siamo qui anche per aiutarti a scegliere.
3. È solo per mostre o gallerie?
Assolutamente no. Anche se il nome “Fine Art” suona un po’ snob, in realtà è perfetta anche per chi vuole stampare le proprie foto con dignità.
Che tu sia un fotografo, un artista, un designer o un collezionista della domenica, stampare in Fine Art è un gesto di cura. È dire “questa immagine conta per me”.
4. Ma devo mandarti il file in 300dpi o posso mandare un WeTransfer e sperare?
Ecco, qui veniamo alla parte pratica.
Per una stampa Fine Art servono file:
in TIFF o JPG di alta qualità
in spazio colore Adobe RGB o ProPhoto RGB
a 300 dpi alla dimensione di stampa finale
con un po’ di respiro (lascia margini!)
Ma niente panico tecnico: puoi anche caricare il file direttamente nel modulo contatti del sito, è facilissimo. Scrivici due righe su cosa vuoi fare e allega il file: ci pensiamo noi a dargli un’occhiata e consigliarti il meglio.
E comunque, se hai dubbi scrivici: ci piace chi chiede, anzi lo preferiamo a chi manda file random con nome tipo finalissimafinale2okdefinitivo.jpg
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5. Costa di più? Sì. Vale la pena? Assolutamente.
Stampa Fine Art ≠ stampa da supermercato. Il costo è più alto, ma perché:
Dura di più
Ha una resa unica
Viene prodotta con molta più attenzione
È come la differenza tra una stampa su carta da fotocopia e un vinile inciso artigianalmente.
Stessa canzone, altra vita.
Conclusione: provaci.
Se non hai mai stampato in Fine Art, fallo almeno una volta. Per vedere una tua immagine vivere fuori dallo schermo, respirare, cambiare con la luce.
E se passi da Lastralab, ti facciamo toccare le carte, scegliere insieme, parlare un po’ di fotografia.
Noi ci siamo per questo.